DENTRO LO SPECCHIO
Alice nella città è anche un’officina creativa, un luogo di supporto concreto alla produzione e alla sperimentazione artistica.
“Dentro lo specchio” è la sezione in cui i gruppi e gli artisti interni all’associazione propongono le proprie opere e i propri spettacoli.
Alice nella città è anche un concreto supporto tecnico per spettacoli e manifestazioni culturali. Presta servizi tecnici professionali e cura rassegne sul territorio per conto di enti e organizzazioni varie.
DOWNUNDER, il giardino delle meraviglie
Una coproduzione Eden Ironique, Limen Teatro, Progetto Nur
In scena: Marco Allevi, Laura Bernocchi, Federica Brambini, Alessandro Caproni, Nicola Cazzalini, Laura Colonna, Linda Confalonieri, Sara Delle Donne, Sara Passerini
Musiche originali Umberto Bellodi (dal vivo con strumentazione elettrica ed elettronica)
Regia Nicola Cazzalini
Luci Massimo Guerci
“DownUnder, il giardino delle meraviglie” è una libera interpretazione teatrale ispirata alla fiaba di Lewis Carroll “Alice nel paese delle meraviglie”. Partendo dall’iniziale caduta nel pozzo, i personaggi che Alice incontra, vengono reinterpretati secondo le tecniche del teatro di strada. ‘Downunder’ è il ‘sottosopra’ in cui Alice viene a ritrovarsi durante la sua caduta, appena prima che riesca ad oltrepassare la porta per il Paese delle Meraviglie e possa passeggiare incantata in un giardino di fuoco.
CUBO
di Teatroallosso
Regia di Nicola Cazzalini
con Nicola Cazzalini e NEMO
Scenografie Riccardo Bianchi
Musiche originali Umberto Bellodi
Ripresa e editing audio Mattia Manzoni
Disegno luci Massimo Guerci
Grafica e costumi Sara Passerini
Ogni piccola cosa che teniamo in casa ha la sua vita, il suo modo di parlare, il suo carattere: le scarpe sussurrano al buio del ripostiglio, le forchette ridono nel cassetto e i giochi aspettano che non li guardi più per correre in disordine. I grandi ormai non ci fanno più caso, ma Cubo sa che per capire il mondo bisogna prima imparare a mettersi in pace con il quotidiano.
PALESTINE
di Progetto Nur
regia di Umberto Bellodi, Alessandro Caproni
con Umberto Bellodi, Alessandro Caproni
musiche dal vivo – Umberto Bellodi
coreografia – Alessandro Caproni
scene – Alessandro Caproni
video – Elisa Visconti e Massimo Guerci
luci – Massimo Guerci
Il muro di Sharon. Palestina-Israele. La costruzione inizia nel 2003. Lunghezza prevista: 750 km, 3 volte il muro di Berlino; altezza: 8 metri, due volte il muro di Berlino. L’80% del muro è all’interno della Cisgiordania e sottrae il 46% delle terre palestinesi a favore di Israele. Le principali fonti idriche diventano israeliane. 280.000 palestinesi restano separati dalla loro terra. Negli ultimi 5 anni l’esercito israeliano ha distrutto oltre 4000 abitazioni, centinaia di edifici pubblici e privati, vaste aree di terreno coltivabile all’interno dei Territori Occupati. Le distruzioni sono condotte solitamente senza preavviso, di notte, e a chi vi abita viene concesso pochissimo tempo per allontanarsi. La libertà di movimento viene limitata, per spostarsi diventano necessari permessi speciali arbitrariamente rilasciati dall’esercito israeliano. Tre milioni e mezzo di palestinesi sono rinchiusi in prigioni all’aria aperta, dietro mura gigantesche, senza terra, acqua e speranza.
Hanthala è il personaggio senza volto di un fumetto creato dal vignettista palestinese Naji Alali. Hanthala è un bimbo che un giorno ha deciso di girarsi di spalle, di non voltarsi più. Hanthala rappresenta l’infanzia bruciata del popolo palestinese.
I SETTE PECCATI E I CAPITALI
di Progetto Nur
Testo e Regia – Umberto Bellodi
Interpreti – Umberto Bellodi e Nicola Cazzalini
Luci – Massimo Guerci
Spettacolo di non-sense linguistico sulla degenerazione socio-culturale italiana. Monologhi e dialoghi teatrali, ironici. Giochi linguistici per menti fresche e pensieri contundenti. Manifesto di una rivoluzione sarcastica ispirata dai giocolieri del verbo. I Sette Peccati e i Capitali affronta in 7 episodi le degenerazioni tipicamente italiane: il precariato, le abitudini sessuali indotte dal clero, la televisione sterco-generalista, l’ipocrisia culturale, il ricambio generazionale eccetera eccetera ed eccetera.
ROMANZA
di Teatroallosso
regia di Nicola Cazzalini
drammaturgia di Nicola Cazzalini e Fabrizio Caraffini
Con Fabrizio Caraffini, Nicola Cazzalini, Sara Passerini
Installazioni video e scenografie di Sara Passerini
Musica dal vivo di Umberto Bellodi e Mattia Manzoni
Immersa in un’atmosfera crepuscolare, la storia di un droghiere all’inizio del ’900. Tra alti scaffali in legno, vasi di zucchero grezzo e odore di caffè, ci racconta l’incanto di un amore tra un pianista e una violinista di cinema muto. Accompagnata da apparizioni color seppia, dagherrotipi e dalle note di un pianoforte, rivive un’Italia ancora così viva nei sapori e nei sentimenti, così magica nei sogni di uguaglianza e libertà.
SOLILOQUI NELLA NOTTE
Un’idea di Marcello Zuccotti su canzoni e poesie di Piero Ciampi
Immagini: Puccio Chiesa
Collaborazione alla messa in scena: Massimo Guerci
Musiche: Piero Ciampi arrangiato da Umberto Bellodi
Lettore: Puccio Chiesa
Musicisti:
Umberto Bellodi (tastiera, chitarra, basso, tromba e voce)
Manuel Landi (batteria e percussioni)
Marcello Zuccotti (chitarra, basso e voce)
Un uomo, un bicchiere, un’osteria, una piazza, la notte. L’amore perduto, ritrovato, le molte sconfitte, le rare vittorie, tutto il mestiere del vivere urlato a squarciagola e sussurrato a mezza voce. Un uomo a nudo dentro e fuori se stesso, che grazie al vino si racconta, si interroga e interroga chiunque lo voglia ascoltare. Un uomo, Piero Ciampi che ancora una volta si fa beffe della morte ma teme la vita più di ogni altra cosa.
SONNAMBULI
Di Semiolabile Cinematografica e Teatro Singolare Plurale
Dal romanzo Sonnambuli di Puccio Chiesa (2009)
con Linda Confalonieri
Riduzione drammaturgica e messa in scena Massimo Guerci
Arrangiamenti audio Emiliano Confalonieri
Video Puccio Chiesa
Regia Puccio Chiesa e Massimo Guerci
Alighiero è un “sognatore” del D.I.O. (Dipartimento Igiene Onirica), il suo viaggio tra i luoghi attraversati dal “male” lo avvicina e lo allontana dalla Capitale, dalla soluzione del problema, da sé stesso. Parola, immagine, poesia, suono, corpo, voce, tutti gli elementi si toccano e si confondono, dando vita ad una performance che distilla il romanzo di partenza. Il testo originale interagisce con la scena, non si impone ad essa. I video scandiscono i tempi, suggeriscono immagini oniriche, aprono finestre che fanno entrare il buio in una stanza allucinata. In scena Alighiero, da solo. Cosa fa? Qual’è il suo compito? Quali sono i suoi pensieri? Si trova bene? Queste le domande di partenza, semplici e comuni. Tratto dall’omonimo romanzo di Puccio Chiesa, Sonnambuli è un percorso attraverso i linguaggi di confine, in cui teatro, video e parola si incontrano e si confondono generando sogni e finzioni, poesia e allucinazione, identità e alterità.